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26 Novembre 2015

Serve una cabina di regia tra gli alleati. Intervista al Sole24Ore

Con il nuovo piano presentato da Renzi, il Governo ha dato risposte immediate sulla sicurezza e risposte a lungo termine, dove la cultura riveste un ruolo centrale per dare un messaggio di tolleranza. Per contrastare il terrorismo, però, oltre ai provvedimenti dei singoli Paesi, occorre più coordinamento sul piano internazionale.

Roberta Pinotti al giuramento degli allievi del 228° Corso della Scuola Militare "Nunziatella" di Napoli 21 Novembre 2015

Avanti tutta nel progetto di riqualificazione della “Nunziatella” di Napoli

L'associazione ex Allievi della Nunziatella di Napoli ha ideato un progetto di riqualificazione urbana che aprirà  la scuola militare alla città . Nell'area oggi occupata dall'antico istituto militare e dalla Caserma Bixio potrà nascere uno spazio dove realizzare non solamente l'attività  didattica e sportiva degli allievi ma anche un luogo accessibile ai napoletani.

Roberta Pinotti, Ministro della Difesa 19 Novembre 2015

Coraggio, dobbiamo fermarli. Intervista con ‘L’Espresso’

La novità dell'Is rispetto ad al Quaeda è che non vuole conquistare uno Stato, ma si inserisce nella dissoluzione degli Stati nati nella volontà delle potenze coloniali del secolo scorso. Il Califfato sfida non solo l'Occidente, ma anche gli islamici moderati, da colpire in quanto infedeli. L'errore più grave sarebbe pensare che questo sia un conflitto tra Occidente e Oriente.

18 Novembre 2015

La minaccia del terrorismo e le nostre azioni per contrastarlo

Per il tipo di minaccia che abbiamo davanti è sbagliato parlare di guerra. È una lotta che il terrorismo sta portando avanti per distruggere la civiltà , le nostre libertà , il nostro modo di vivere. Per contrastarla, noi stiamo facendo la nostra parte in Iraq - addestrando i peshmerga - e all'interno del nostro Paese - con il controllo di obiettivi sensibili, attraverso l'operazione "Strade sicure".

L'esercito italiano a Erbil 16 Novembre 2015

La Jihad non sta vincendo, tutto il Paese deve sentirsi unito

All'inizio l'ISIS si espandeva in una cavalcata trionfale che sembrava non avere limiti, da mesi invece perde terreno e non è peregrino immaginare che il suo arretramento sia anche all'origine del terribile monito lanciato contro il mondo adottando il subdolo strumento del terrorismo. A Beirut, nel Sinai, a Parigi. Ma i militari italiani ci sono e svolgono un ruolo fondamentale.

Roberta Pinotti 15 Novembre 2015

Cosa cambia per l’Italia dopo l’attentato di Parigi? Intervista con “Il Foglio”

Parigi è il simbolo dell'Europa e della libertà e gli attentati del 13 novembre 2015 sono paragonabili per gravità e carico simbolico agli attacchi dell'11 settembre 2001 a New York. Allora come oggi, dobbiamo essere tutti uniti, per evitare che i terroristi jihadisti riescano a raggiungere il risultato ultimo della loro ferocia: modificare il nostro modo di vivere.